Il 3 febbraio si è tenuta in aula magna la cerimonia di apertura per celebrare mezzo secolo di vita del Liceo. Le testimonianze dei dirigenti scolastici che si sono succeduti negli anni

 

Quando mi è stato chiesto di raccontare dal mio punto di vista la cerimonia d’apertura delle celebrazioni per il cinquantesimo del Liceo Enrico Medi di Villafranca, che si è tenuta lo scorso 3 febbraio nell’aula magna dell’istituto, mi sono venute in mente le parole di Mark Twain: “write what you know” (scrivi ciò che conosci). Perciò eccomi qui, a parlarvi soprattutto di emozione, perché se c’è qualcosa che conosco bene e che in questa serata ha fatto da protagonista, è stata proprio l’emozione.

Era palpabile nell’aria, nei sorrisi che illuminavano i volti e nei tremori che agitavano le mani; era udibile nei saluti affettuosi tra attuali ed ex Dirigenti, insegnanti e studenti; trillava nelle risate leggere di noi ragazzi, per una sera musicisti, presentatori e assistenti al pubblico, che non potevamo, del resto, non essere contagiati dalla trepidazione generale.

La professoressa Simonetta Faccioli ha aperto il confronto con una profonda riflessione sul ruolo della scuola ai nostri giorni, cui sono seguite le testimonianze del dirigente, professor Marco Squarzoni, delle autorità e dei presidi che si sono avvicendati negli anni, i quali hanno ripercorso la storia del liceo, a partire dalla sua fondazione, nel 1973, condividendo con il pubblico alcuni tra i loro più cari ricordi del Medi e della sua comunità.

Una comunità, che è risultata essere probabilmente il più grande punto di forza di questa scuola; quasi una famiglia accogliente, composta dal personale amministrativo e ATA, dal più alto numero di iscritti in tutta la provincia (i diplomi, dalla nascita del liceo, sono stati ben 5582) e da un’equipe di docenti preparatissimi, grazie ai quali il Medi offre l’importante progettualità che lo contraddistingue e si pone come punto di riferimento per ciascuno dei suoi studenti.

Come ha espresso l’ex dirigente Mario Bonini con le sue parole «al Medi si usa il noi», in questa realtà scolastica si lavora all’insegna della collaborazione e della comunità ed è proprio questo a determinare la diversa aria che da cinquant’anni vi si respira e che crediamo fermamente vi si continuerà a respirare anche negli anni a venire.

Clara Tommasoni, 3M

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