L’evento, con tema “Il latte dei sogni”, ha registrato numeri da record per partecipazioni e visitatori
Il giorno 11 novembre le classi 3M e 5A del Liceo Medi di Villafranca si sono recate a visitare la Biennale di Venezia, accompagnate dalle docenti Alessandra Adami e Federica Del Fabbro.
L’evento, con tema “Il latte dei sogni”, si è svolto dal 23 aprile al 27 novembre con la partecipazione di 80 paesi presenti in altrettanti padiglioni e l’allestimento di un un’esposizione cosmopolita di artisti indipendenti, per un totale di oltre 1500 opere. Il Leone d’Oro, per la migliore partecipazione nazionale e per il miglior partecipante, è stato assegnato al Regno Unito e alla statunitense Simone Leigh.

L’edizione di quest’anno, la 59ª, ha avuto oltre 800.000 visitatori (un aumento del 35% rispetto alla precedente), tra cui alte percentuali di studenti (30%) e di turisti stranieri (59%). Inoltre, é stata la prima edizione ad avere una curatrice italiana donna, Cecilia Alemani .
Il tema scelto si è dimostrato molto popolare: «È indicativo di questi tempi, perché consente una grande libertà di pensiero e ci insegna a rappresentare qualunque cosa in ogni modo, senza limiti», commenta la professoressa Del Fabbro, la cui opinione è condivisa anche dalla professoressa Adami: «Mi ha colpito tantissimo la varietà dei canali espressivi presenti, dalla pittura, alla scultura, alla musica, ai video; per me è stata un’esperienza molto immersiva». «Il tema era interessante perché è stato interpretato in molti modi diversi, dai quali traspare la storia delle diverse culture», aggiunge la studentessa Paola Bissaro, mentre Anna Mutinelli si é detta «spiazzata, in quanto l’arte astratta é qualcosa a cui non siamo abituati e che, essendo incentrata sullo stupire, può trasmettere anche tensione e disagio».

Per quanto riguarda il padiglione preferito, le opinioni sono più variegate: «Mi é piaciuto quello dell’Australia, per l’effetto realizzato dalla combinazione delle immagini in bianco e nero con i suoni grezzi e distorti che le accompagnavano», dichiara la professoressa Del Fabbro, mentre lo studente Ludovico Leporatti indica il padiglione speciale veneziano come il suo preferito: «Incentrato su basi mitologiche, riesce a essere semplice ma significativo». La professoressa Adami, invece, si è detta colpita dalle esposizioni di Belgio e Serbia, incentrate esclusivamente sulla comunicazione visiva; nonché da quelle statunitensi.
Molte preferenze sono state espresse anche per le opere di Francia e Corea del Sud, nonché per la mostra centrale, «vista l’enorme varietà di opere esposte al suo interno», conclude la studentessa Anna Da Prati.
Davide Bianchini

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