Filosofia e musica, con una particolare attenzione alla cultura popolare, è stato il tema del laboratorio proposto dal prof. Marco Latino che abbiamo intervistato
Mercoledì 19 ottobre 2022 ha avuto inizio nell’aula magna del liceo Enrico Medi di Villafranca il laboratorio “Pensare con le canzoni” rivolto principalmente a studenti e studentesse delle classi quarte e quinte, ma che ha coinvolto anche i ragazzi di terza più motivati. Gli incontri si sono svolti ascoltando e analizzando brani musicali di ogni genere e con il confronto e la discussione; hanno avuto una durata di due ore ciascuno, 22 i partecipanti, e si sono conclusi giovedì 24 novembre. Abbiamo intervistato il professor Marco Latino, ideatore del progetto, e raccolto i commenti di due studentesse.
– Prof. Latino, quest’anno tra le attività extra-scolastiche proposte dal liceo Medi è stato introdotto per la prima volta un corso di filosofia e musica. Ci spiega per quale motivo?
«L’intento è stato quello di riportare alla luce la filosofia sotterranea, quella che circola tra le persone e che oggi emerge nella cultura popolare, il cinema, la musica, i fumetti, ecc.».
– Come è nata l’ idea di un laboratorio di filosofia?
«Nel 2021, con il piano Scuola-estate, è stata data l’opportunità ai docenti di presentare dei progetti, così ho deciso di portare Filosofia e Cinema, prendendo spunto dall’Università di Verona. Quest’anno invece ho deciso di riaffrontare i temi filosofici in chiave musicale. È stato un esperimento, anche per la scarsità di materiale a riguardo. Nonostante ciò è stato divertente improvvisare e costruire incontro dopo incontro questo percorso. Mi piacerebbe riproporre il laboratorio prima possibile per approfondire ulteriormente come la filosofia incontra la cultura popolare».
– Perché un laboratorio a numero chiuso?
«Il laboratorio è stato a numero chiuso per mantenere la sua natura pratica, in questo caso quella di permettere ai partecipanti di esprimersi tramite un brano musicale a scelta”.
– Perché pensa che gli studenti con altre propensioni debbano interessarsi a questo progetto?
«Un ragazzo che si sente poco attratto dalla filosofia potrebbe trovare affinità nella musica e così aprirsi un po’ di più nei confronti della materia».
I commenti dei partecipanti. «Volevo farmi un’idea pratica della materia, non solo nozionistica, in modo da poter capire se considerarla un’opzione come percorso universitario. Rifarei questa esperienza, vista la mia curiosità nell’interrogarmi sul perché delle cose», commenta Maria Cordioli (5H). «È una disciplina nuova ma interessante, grazie alla quale posso aprirmi a nuovi punti di vista. I filosofi che studiamo sono pensatori distanti da noi a livello cronologico, ma il loro pensiero è sempre attuale. È bello confrontare i pensieri» riferisce Gaia di Benedetto (3E)
Zaira Raffaele
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