Quando si vive in un condominio in un piano intermedio, il problema è difficile che si presenti. Ma se si vive a un ultimo piano, con un terrazzo soprastante o persino in una casa singola? Se il soffitto non è ben coibentato, al pari delle pareti può far penetrare umidità.
Ma non solo: anche freddo e caldo sono sgradevoli e la temperatura ideale, in casa, dovrebbe restare intorno ai 20 gradi centigradi sia in inverno che in estate. I materiali isolanti sono l’unica soluzione per rendere ottimale la coibentazione di un soffitto e l’esperto saprà suggerire i migliori a seconda dei casi.
Il primo passo, dunque, è individuare il materiale migliore rispetto alla tipologia di soffitto e delle condizioni atmosferiche e architettoniche. In particolar modo, si devono verificare lo spessore, la conducibilità termica, nonché lo sfasamento, ovvero il tempo tra un eventuale assorbimento di calore e il suo rilascio nell’ambiente interno.
1: il materiale
Tra gli aspetti da considerare quando si sceglie un materiale isolante, vi è senza dubbio l’atossicità, garantita da tutto ciò che è di origine vegetale o animale. In tal senso, il via libera è all’argilla espansa, alla vermiculite, al sughero, alla lana di pecora, al sughero e alle schiume fenoliche. Questi ovviamente sono solo alcuni esempi.
Occorre poi valutare anche tutto ciò che concerne la sicurezza, per esempio la resistenza al fuoco e la corretta traspirabilità. Sarà infatti importante che il materiale non si possa incendiare facilmente in caso di eventi eccezionali, né che lasci passare della condensa rendendo vano l’intervento di isolamento. Ogni materiale avrà, ovviamente, costi diversi.
La spesa da affrontare, quindi, sarà certamente diversa rispetto alla tipologia di materiale, ma anche alla superficie da coibentare e quindi alla quantità necessaria. Il buon equilibrio tra qualità e prezzo dovrà, come è giusto che sia, tenere conto della durata nel tempo e dell’efficacia dell’intervento sotto ogni singolo aspetto.
2: La posa in opera
La posa in opera in intradosso si effettua dall’interno dell’ambiente. Il vantaggio maggiore è il pieno controllo dei lavori, senza dover coinvolgere eventuali proprietari di terrazzi o costringere l’esperto a lavorare all’esterno. Tuttavia, il rischio di questa tipologia di scelta è nella possibile formazione di condensa interstiziale che potrebbe portare a muffe.
L’intradosso può però avvalersi della realizzazione di un controsoffitto, utile per ventilare la zona da coibentare, portando quindi a tutta una serie di vantaggi. L’isolante si inserirà in una struttura con barre di metallo o semplice cartongesso, che si fermeranno a loro volta grazie a materiale siliconico per fissare il tutto.
Infine, vi è la realizzazione di isolante in estradosso, ovvero dall’esterno. E di sicuro si tratta della più completa fra le tre. Dei listelli spessi almeno quanto il materiale isolante, in un solaio, possono fare la differenza e rendere la coibentazione termica estremamente efficace. Se il solaio non è praticabile, va bene una barriera di vapore.
3: Le alternative
Una delle possibilità alternative riguarda l’applicazione di pannelli di polistirolo direttamente sul soffitto, se le altre soluzioni non sono disponibili per qualche motivo. In questo caso, però, parliamo di un rimedio fai da te che potrebbe non essere sufficiente: a livello pratico, basta partire da una superficie pulita e priva di infiltrazioni.
Successivamente, bisognerà utilizzare un collante a base di acqua specifico per i cappotti termici di questa tipologia, così che i pannelli non vengano via o comunque si stacchino dopo un po’ di tempo. In questo senso, bisogna avere dei punti di appoggio come cordoli perimetrali o travetti, qualora il soffitto sia di cemento.
Il cartongesso, oltre che per creare controsoffitti, si può applicare anche al fine di avere una copertura che abbia capacità isolanti, ma si renderà indispensabile abbinarlo a lana di roccia o altri materiali simili. Non deve mancare una buona intelaiatura fatta di travi di legno, così come una serie di pannelli di cartone.
In conclusione…
La scelta dei materiali e degli abbinamenti deve essere fatta sempre con il supporto di specialisti del settore che possano consigliare la metodologia più adatta alla coibentazione da caldo e freddo. Qualunque materiale deve infatti risultare efficiente per tutto l’arco dell’anno, inclusi i periodi più umidi quando potrebbero esserci infiltrazioni.
A ciò si deve aggiungere la facilità del lavoro per chi effettua l’intervento, ivi inclusa l’accessibilità a soffitto e controsoffitto e l’agilità di manovra in spazi ristretti. Il consiglio è quello di effettuare un lavoro che possa durare nel tempo senza interventi intermedi, investendo una volta sola per più anni possibili.