Hai le 10 lire con la spiga? Ecco quanto possono valere oggi

La 10 lire con la Spiga ha rappresentato una vera e propria moneta “simbolica” per una valuta tuttora molto presente nella memoria ma anche sotto l’aspetto collezionistico, malgrado il pregio mai davvero così elevato. L’emissione in oggetto difatti può essere considerata come una delle più durature della storia italiana.

Ma il successo post lira, quindi recente, tramite il settore numismatico è certamente dovuto anche in base ad altri fattori, come una agevole identificazione, certi particolari specifici ma anche parte di alcuni esemplari che hanno reso questa versione un oggetto riconoscibilissimo oggi come ai tempi della circolazione, molto diffuso.

Non è sempre semplice però definirla come moneta economicamente interessante. Ma la 10 lire, pure da parte dei principianti del collezionismo di monete nazionali non possono che apprezzare anche sotto l’aspetto estetico questa emissione che è riuscita a rimanere molto popolare anche in piena perdita di valore ed essere prodotta a lungo.

Il contesto della moneta con le spighe

La spiga di frumento viene usata non solo in Europa ma anche in altre zone del mondo come simbolo della prosperità agricola e della divulgazione di questo elemento come cibo. Nello specifico durante il periodo della lira è stata usata anche prima della 10 lire in questione e per questo motivo rimane molto facile da individuare al giorno d’oggi.

La 10 lire con la spiga difatti è una delle molte, che presenta questa immagine ed ha fatto parte del nuovo corso della lira repubblicana, ovviamente pensata come tale dopo la proclamazione della repubblica. Giunta quindi subito dopo il decreto che nel 1946 ha stabilito le prime monete di nuova manifattura.

Anteriore alla versione con la spiga di frumento, difatti ha avuto la propria diffusione la moneta sempre da 10 lire ma con il Pegaso da una parte ed un rametto di Ulivo sull’altro, esclusivamente negli esemplari dal 1946 al 1950. Poi dall’anno seguente quindi dal 1951 è stata coniata proprio quella che oggi andremo ad analizzare in ogni dettaglio.

Identikit

Pensata quindi come 2° modello dell’epoca repubblicana, è stata anche l’ultima emissione dal valore di 10 lire coniata prima della naturale transizione in euro. Come la sua precedente, anche questa è stata realizzata in una lega metallica estremamente comune ai tempi come l’Italma, creata alcuni decenni prima e basata sull’alluminio, soprattutto.

Il lato più riconoscibile è ovviamente quello con la spiga di frumento, che si trova sulla stessa superficie del “10” che è ovviamente il valore nominale, in basso è possibile notare la firma di Romagnoli, l’incisore, nonchè autore di svariate altre emissioni del tempo. L’altro lato è invece formalmente identificabile da un oggetto importante come un vomere.

Una moneta dall’aspetto semplice ma di grande impatto che ha avuto una enorme diffusione dal 1951 fino al 1956, la produzione è stata poi interrotta l’anno successivo per riprendere nel 1965 fino al 2000. Circolata in modo massiccio fino alla fine degli anni 80, è comunque possibile reperirla ampiamente ancora oggi.

Valore

Ora forse la parte più interessante: quanto costa? E’ stata, come abbiamo visto una emissione diffusa, quindi il pregio non può essere sempre lo stesso, anzi. Generalmente i cultori sono dediti alla ricerca di pezzi più datati possibili, quindi quelli realizzati prima dello “stop” di metà anni 50. Attenzione ai pezzi del 1951, molto spesso contraffatti (più leggeri e fragili di quelli originali).

Un esemplare degli anni 50 vale mediamente tra i 10 ed i 40 euro se in ottime condizioni (Fior di Conio), in questo periodo la moneta più interessante è sicuramente quella dell’anno 1954 che può superare i 100 euro come stima massima, per un esemplare senza imperfezioni alcune. Poi c’è il contesto degli errori di fabbricazione.

Il più noto riguarda un anno specifico, nel 1991 difatti alcuni esemplari sono diventati popolari perchè presentano il lato con il vomere, quindi il rovescio, che si presenta ribaltato. condizione che fa aumentare fino a 160 euro come stima massima in fase di vendita. Pezzi degli anni 90 che presentano spighe più lunghe possono valere non più di 30 euro.

Eredità

E’ stata una moneta che ha caratterizzato la quotidianità di più di una generazione, ed anche il sito della Zecca di Stato consentiva in passato di sviluppare alcuni esemplari commemorativi. Oggi è impensabile che un collezionista come si deve non esponga nella propria vetrina almeno un esemplare di questi ovviamente in ottimo stato.

In particolare, come detto, i pezzi degli anni 50 che sono anche simbolicamente rappresentativi di una vera e propria epoca, come evidenziato anche da vari esperti, rispetto a tante altre monete e banconote dell’epoca la 10 lire con la spiga ha resistito bene alla prova del tempo, e in parte anche alla perdita di valore della lira.

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